Bevilacqua

Il paese si sviluppa tutto attorno alla via Riga che in passato rappresentava il confine tra la parte di Bevilacqua centese e quella di Crevalcore.
La parte centese si è sviluppata nel territorio del “Malaffitto” con la classica suddivisione dei terreni in “capi”,tipica della Partecipanza agraria. Quella appartenente a Crevalcore invece non è altro che l’ampio latifondo della nobile famiglia Bevilacqua, la quale diede il nome al paese.
Nel territorio di Bevilacqua si susseguirono numerosi interventi atti ad arginare le esondazioni di Reno e Panaro, che in antichità si congiungevano in un unico fiume e transitavano in queste zone.
Durante il Medioevo il territorio era sottoposto alla giurisdizione dell’abbazia di Nonantola, ma dopo l’anno mille, con la nascita dei comuni, divenne prassi abituale concedere i terreni in affitto ai privati. Fu così che alla morte di Matilde di Canossa, la quale dominava l’abbazia ed i suoi possedimenti, i territori canossiani passarono alla Chiesa di Roma, e di conseguenza al vescovo di Bologna.

Il 14 Aprile 1463 l’abbazia di Nonantola concede in “enfiteusi” una vasta porzione dei suoi possedimenti al Marchese Gherardo Bevilacqua, tra questi anche i terreni del paese, dove venne edificata nel 1490 la parrocchiale di S.Giacomo Apostolo, detta la chiesa Bianca. Sempre nello stesso periodo viene costruito il palazzo della famiglia Bevilacqua e, nel 1719, la chiesa padronale dedicata alla B.V. di Loreto, ora sconsacrata. A causa dei danni dovuti all’incuria nei secoli la parrocchiale di S.Giacomo viene abbattuta e ricostruita nel 1818 dai cugini Francesco e Camillo Bevilacqua
Nel corso dell’ottocento vengono rettificati i confini tra ducato estense e stato pontificio; è  in questa occasione che Bevilacqua passa alla Diocesi di Bologna. Ma è solo nel 1935 che i due nuclei (centese e crevalcorese), divisi dalla via Riga, vengono unificati  sotto la stessa parrocchia, che fino a quel momento era di riferimento per la sola parte appartenente ai Sig.ri Bevilacqua.

Un cenno specifico va fatto per l’oratorio della Madonna della Valle.
Tale oratorio si erge poco distante dal centro del paese, un chilometro e mezzo verso OVEST. Dalle poche fonti storiche si sa che la zona era luogo di culto già a fine ‘700 anche se tutt’ora la storia dell’effige della Madonna è sconosciuta. Tale effige era posta su un albero, finché ad inizio ‘800 venne costruito un primo pilastrino, che nel 1847, venne sostituito da un’edicola con colonne. Grazie al moltiplicarsi dei devoti nel 1888 si cominciò a festeggiarla la seconda domenica di Ottobre, e finalmente nel 1902 venne eretto l’oratorio che oggi conosciamo, grazie alla donazione della Sig.ra Ester Padovani Cremonini. L’ultimo restauro è del 1987.