Molino Albergati

Questa è la frazione più piccola del comune e ad oggi i pochi esercizi in loco si riassumono solo un in bar ed una trattoria.

Una volta però Molino Albergati era un borgo molto più vivace di oggi. Basta andare indietro 3 decenni e a Molino si potevano trovare un forno, una macelleria, un benzinaio, una drogheria, una ceramica, ecc... e qualche anno prima addirittura un chiesolino e ultimo, ma non per importanza, proprio il molino che da il nome alla borgata.

Non sono molte le fonti storiche che raccontano di questa parte del comune di Cento. Nei fatti il molino è rappresentato in alcune mappe antiche già nel ‘600. Il molino era di proprietà della nota famiglia bolognese Albergati, ed al suo fianco vi era un piccolo oratorio dedicato inizialmente al Beato Niccolò Albergati, e poi a S.Donnino. L'oratorio viene già citato nel libro del Corty ‘Le chiese della diocesi di Bologna raccontate e descritte’ tomo III.  Era un molino molto produttivo a causa dell’energia scaturita grazie all’elevato salto d’acqua tra il canalino di Cento ed il canale Angelino nel quale scaricava. 

La strada sulla destra, via Prampolini (già via Imperiale), curvava passando sotto i portici del molino per permettere ai carri lo scarico dei cereali ed il carico delle farine.

L’intero complesso (molino + chiesa) è stato demolito sul finire degli anni ’60.